L’affascinante, come può essere solo una donna che oltre alla naturale grazia e bellezza, è dotata di grande intelligenza, Simonetta Bartolini, anche lei scrittrice, oltre che docente alla S.Pio V, contesta bonariamente la foto di copertina, sottolineando che qualcuno, appositamente o no, ha voluto “tagliare” parte della testa delle due donne ritratte di spalle.
Ma, parlando del libro in se, ha sottolineato la grande grazia con la quale l’autore affronta argomenti anche molto violenti e la sua capacità, in poche parole, di far rivivere sensazioni profonde, che trasportano il lettore ad essere improvviso spettatore inerme, come nel brano dedicato a Donna Rachele, nata contadina “raccontata da una leggenda che la vuole patriarca di una famiglia devastata dal dolore, Rachele conquista il titolo di “donna” in virtù del suo carattere, in ragione dell’essere stata il monumento della dignità.” l’autore narra” Tal prefetto Saverio Polito, quando la porta via da villa Torlonia verso una destinazione d’ufficio stabilita dal maresciallo Pietro Badoglio, le strappa la mano dalla rigidità che è propria di una signora ignobilmente sequestrata per farsi masturbare, per infangare ulteriormente questa figlia del popolo che nessuna lusinga borghese aveva distolto dalla propria natura di moglie padrona della famiglia.”
Ha ragione Simonetta Bartolini, per metà toscana e per metà siciliana, quando sostiene che in poche parole è racchiusa la natura di Donna Rachele, l’infamia e la violenza di quel gesto, che nulla avrebbe potuto di più per violare il corpo e la volontà di questa Donna. Pietrangelo Buttafuoco spiega poi, con accattivante maestria cosa rappresentano le donne nella sua Sicilia, una terra che parla di processioni con le loro Madonne, vera essenza dell’essere femmine, degli scialli poggiati sulle spalle, e di città come Catania amate perdutamente e con dolore come chi si innamora di una puttana, come la descrive Giuseppe Fava. Altri spaccati di vita vengono raccontati dall’autore, ma riportarli ne farebbe perdere di certo il gusto.
Vorrei solo aggiungere una nota che si trova nei “Ringraziamenti” e che parla proprio della copertina, racconta Pietrangelo: “ Mi è venuta l’idea di fare questo libro guardando una mattina la prima pagina del “Corriere della Sera”. C’era una magnifica foto di Letizia Ortiz e Carla Bruni, riprese di spalle, mentre salgono le scale.
“Mizzica, che fimmini!” ho pensato.
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